Foto-notizia 49: a Pescia d’inizio Ottocento l’importante “SALOTTO” delle DONNE di Casa SISMONDI

Via Sismondi, Pescia, PT, Italia

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16 Agosto 2020

Pescia nella storia italiana dei “salotti letterari” dell’Ottocento grazie alle donne di Casa Sismondi. Nella Villa di “Valchiusa” anche Madame de Staël ed  altre importanti figure europee.

Molto  conosciuta, studiata e ricordata  la presenza a Pescia di Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, scrittore, politico, storico, economista ginevrino, esule con la sua famiglia nella cittadina  di confine tra Granducato di Toscana  e  Lucca. Una figura di spicco nella cultura europea del suo tempo.

Era nato nel 1773, lasciò ventenne Ginevra nel corso della Rivoluzione Francese per rifugiarsi prima a Firenze e poi a Pescia dove la famiglia acquistò (1795) la Villa di Valchiusa con annessi terreni agricoli, passata poi ai suoi eredi Forti-Desideri ed oggi  sede  di prestigio della Biblioteca Comunale “Carlo Magnani” e della “Limonaia”, spazio a disposizione per eventi culturali.

Il Sismondi (così è chiamato familiarmente a Pescia) ha lasciato un’ampia produzione. E’ ricordato principalmente per la sua “Histoire des Républiques italiennes du Moyen Age”, per “Histoire des Français”,  per il “Tableau de l’agriculture toscane”.  E’ citato perfino nel Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels. Fu personaggio di spicco, eclettico, critico verso gli eccessi del liberismo imperante ma lontano dalle conclusioni  del nascente socialismo.

Agli eredi pesciatini lasciò, oltre che la Villa e la tenuta, anche il suo  archivio personale (contenente carteggi con le personalità europee dell’epoca,  Giuseppe Mazzini per esempio); archivio oggetto da sempre di studi  ed ospitato prima nella vecchia e nuova sede della Biblioteca e più di recente nell’Archivio di Stato di Pescia, Piazza XX Settembre.

Meno nota l’importanza del ruolo di  “influencers”, nella sonnolenta vita culturale locale, svolto dalle donne di Casa Sismondi, dalla madre del Sismondi  (Henriette Gabrielle Esther Girod) e dalla sorella  Sara (o Serine), legata da  vincolo di matrimonio con il nobile pesciatino  Anton Cosimo Forti.

Madre e figlia tennero di fatto un “salotto letterario”, con valenza politica oltre che culturale (citato in “Salotti letterari in Toscana, di Giuseppina Rossi, 1992), frequentato da notabili e persone di cultura locali ma anche visitato da celebrità dell’epoca come appunto Madame de Staël; Jacob Frédéric Lullin de Chateauvieux, agronomo e letterato; Charles Victor de Bonstetten; Achille Léonce Victor Charles, Duca di Broglie, importante politico e diplomatico francese  e genero di Madame de Staël. Da Firenze si muovevano anche Giovan Pietro Vieusseux, Gino Capponi ed altri membri del Gruppo della “Antologia” e del “Giornale Agrario Toscano” per incontrare in particolare il Sismondi, spesso  però in giro per l’Europa.

Il gruppo di frequentatori locali  del “salotto” includeva, oltre ad Anton Cosimo Forti  – cognato del Sismondi – Celestino Chiti (zio del poeta  Giuseppe Giusti),  l’alto funzionario francese Gaz, le famiglie Galeffi, Albergotti, Falleri…  come riporta Margherita Chiostri discendente dei Forti-Desideri, nel suo “Valchiusa racconta…”, 1989, tip.Benedetti.

Il livello culturale di Casa Sismondi, come si capisce, era  molto elevato e la famiglia, tra l’altro,  era in grado di esprimersi correttamente nella lingua madre francese, ma anche in inglese ed italiano (con letture serali, per esempio, di tragedie di Vittorio Alfieri da parte di Jean-Charles).  Anche il padre, Gédéon Francois Simonde de Sismondi, valente botanico, aveva avuto un ruolo primario  nella formazione di Jean-Charles.

Il padre morirà nel 1810,  la madre nel 1821, la sorella Sara (o Serine) nel 1834, tutti e tre sepolti a Livorno nell’Antico Cimitero degli Inglesi. Alla morte anche della sorella, Jean-Charles decise di lasciare Pescia, donando Valchiusa alla nipote, Errichetta Desideri.

Morirà a Ginevra nel 1842; la vedova, la nobile inglese  Jessie Allen, per rispetto delle sue volontà, spedì a Pescia tutto il suo archivio personale, ad ulteriore dimostrazione del suo legame con la città e della nostalgia (dimostrata  anche in molte lettere) per il tempo e le esperienze passate nella Villa e tenuta di Valchiusa.

Testo italiano e foto di Villa Valchiusa, come appare oggi,  di Paolo Landi.

English version below

Il ritratto  di Henriette Girod (o Girodz, secondo altre fonti), madre del Sismondi, è tratto dal libro citato  sopra, di Giuseppina Rossi.

L’autoritratto di J.C.L.Sismondi, acquerello,  è riprodotto da “Sismondi e la Botanique de Pescia”, a cura di Galileo Magnani, Edizioni ETS, 2014.

Così come anche l’altro acquerello che riproduciamo e che mostra Valchiusa sulla destra e sulla sinistra, ben riconoscibile la città di Pescia con il Campanile del Duomo e la Torre dell’Orologio.

VILLA SISMONDI VALCHIUSA PESCIA
Jean Charles Léonard Simonde de Sismondiautoritratto villa valchiusa pescia
English version (summary)

Photo-news 49: in Pescia at the beginning of the 19th century the important “literary salon” of the women of the swiss Sismondi family.

Pescia is part of the Italian history of the “literary salons” of the nineteenth century thanks to the women of Sismondi Family. In the Villa of “Valchiusa” also Madame de Staël and other important European figures.

The presence in Pescia of Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi, writer, politician, historian, an economist from Geneva, well known, studied and remembered, exiled with his family in the border town between the Grand Duchy of Tuscany and Lucca. He was a prominent figure in the European culture of his time.

He was born in 1773, left Geneva in the course of the French Revolution to take refuge first in Florence and then in Pescia where the family purchased (1795) the “Valchiusa  Villa” with adjoining agricultural land, which passed to his Forti-Desideri heirs and today represents a prestigious location for the “Carlo Magnani Municipal Library” and for the “Limonaia” (Lemon House), space available for cultural events.

Translation by the editorial staff.

 

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pubblicato "Le FOTO-NOTIZIE del dottor PAOLO LANDI" e Turismo & Cultura