Panoramica
29 Novembre 2019
LIBERO ANDREOTTI (1875-1933). UNO DEI PIU’ GRANDI SCULTORI ITALIANI. 231 GESSI E BOZZETTI DONATI DAI FIGLI A PESCIA, SUA CITTÀ NATALE. LA “RISCOPERTA” CON VITTORIO SGARBI CHE SCRIVE “STREPITOSA GIPSOTECA”.
Nel Palazzo del Podestà di Pescia, meglio conosciuto come il “Palagio”, dominante la parte più antica della città, c’è da qualche anno uno spazio per iniziative temporanee (mostre o convegni), ma soprattutto una grande collezione permanente, con molte sale e saloni, dislocate su ben tre piani, dedicata a Libero Andreotti. Fama altalenante nel tempo, “riscoperto” e rivalutato già nel 1967 da Carlo Ludovico Ragghianti e, più di recente, in particolare da Vittorio Sgarbi “Nessuno scultore italiano del Novecento ha riassunto nella propria opera una ricchezza così sconfinata di motivi…”
Si è vista così nel 2015 una scultura di Andreotti tra le 200 rappresentative dell’arte italiana “da Tiziano a Gaetano Pesce” all’Expo di Milano, poco tempo dopo altre due opere erano in una importante rassegna a Firenze, Palazzo Strozzi, sempre nel 2015, “La bellezza divina, tra Van Gogh, Chagall e Fontana”.
Vittorio Sgarbi nella presentazione del suo secondo volume dell’arte italiana del Novecento, il 15 ottobre 2019 al “Tettuccio” di Montecatini Terme, non ha mancato di tornare a sottolineare l’importanza di Libero Andreotti, proiettando sullo schermo la foto di un’opera dell’artista pesciatino, la “Velia Pesaro”, nome e cognome di una giovane donna, del 1919, “seduta in acrobatica posizione”, come scrive il critico.
Ovviamente incuriosito, sono andato alla Gipsoteca a vedere se la “Velia Pesaro” fosse presente come gesso o bozzetto; in un primo momento sembrava mancare, sia fisicamente che nel catalogo del 1992. Poi ho scoperto il “mistero”, grazie alla gentile collaborazione del personale dell’Ufficio Cultura al quale avevo mostrato una foto della “Velia Pesaro”, che risulta presente ma “dimezzata”, cioè mancante della parte inferiore, la base sulla quale è poggiata la giovane nella scultura bronzea presentata a Montecatini Terme da Sgarbi. Nella Gipsoteca (e nel catalogo) c’è solo il suo bel busto, ma registrato come “Donna con il garofano” (circa 1920).
L’ipotesi che la scultura “Velia Pesaro” citata da Sgarbi ed il gesso “Donna con il garofano” presente a Pescia riguardino la stessa opera è confermata dal catalogo della Mostra di Mesola del settembre 1993. L’opera presente a Pescia è stata “tagliata” nella parte inferiore dallo stesso Andreotti. Lo si legge chiaramente nella pagina che riproduciamo. Ringraziamo Lorenzo Scacchia per averci segnalato quel catalogo (a firma di Ornella Carozza, Raffaele Monti e Vittorio Sgarbi), presente nelle Biblioteche di Pescia e di Borgo a Buggiano.
Nel primo volume di “Novecento” Vittorio Sgarbi parla della “strepitosa gipsoteca di Pescia” e sostiene che “ verrà il tempo in cui Andreotti riprenderà il posto che gli compete e il suo nome, Libero, resisterà nel tempo ben più a lungo di quello dell’irriducibile Giulio. Ci sarà per gli italiani un solo Andreotti…”
Si deve alla grande generosità dei due figli dell’artista se a Pescia è stato possibile raccogliere ben 231 gessi o bozzetti dell’artista, piccoli o grandi, un po’ la sua opera omnia. Due sole condizioni avevano posto i due figli: la compilazione e pubblicazione del catalogo e “l’ impegno del Comune di Pescia a collocarli degnamente, a conservarli e a renderli fruibili al pubblico”, come ricordava il figlio Lupo nel 1992, dopo una un’attesa ultra-decennale della collocazione definitiva della preziosa collezione.
Il “Palagio”, anch’esso restaurato dopo gli utilizzi più diversi, è più che degno, l’allestimento anche come viene confermato, credo, dalla visione delle mie foto. Il catalogo è stato pubblicato a cura di Ornella Casazza “Gipsoteca Libero Andreotti” nel 1992 (presente tra l’altro in tutte le biblioteche della Provincia di Pistoia, e non solo). Per comodità dei visitatori ho anche fotografato il cartello degli orari di apertura di questo periodo (Novembre 2019) ed i riferimenti del personale dell’Ufficio Cultura del Comune di Pescia al quale chiedere eventuali informazioni.
Ho sottolineato sopra la generosità dei figli di Libero Andreotti, nella volontà di non disperdere gli oltre duecento pezzi e di rinunciare a realizzare sicuramente grandi cifre. Questa decisione è anche in linea con la tenacia con la quale la madre, giovane vedova di Libero Andreotti, volle fare altrettanto. C’ è stata però anche un po’ di fortuna. Durante la seconda guerra mondiale i locali che ospitavano la collezione Andreotti furono requisiti dal Comando Tedesco, i gessi ammassati da una parte ma sostanzialmente rispettati. Non era finita, nel frattempo erano stati nuovamente trasferiti e subirono, in gran parte, anche l’alluvione di Firenze del 1966; sporchi ma salvi, esclusi un paio di “gessi” purtroppo non recuperabili.
Foto e testo italiano di Paolo Landi.
(English version below)
Il Palazzo del Podestà (o come si dice localmente il “Palagio”), una magnifica costruzione, ben restaurata, che risale ad un periodo precedente l’insediamento del primo Podestà, e cioè prima del 1255. Ospita sale per riunioni e convegni, mostre temporanee e soprattutto la Gipsoteca Libero Andreotti (alcune opere si intravedono in una delle foto):
Eroe a cavallo con Vittoria alata (1924-30 circa), uno dei molti bozzetti per il Monumento ai Caduti di Milano:
“Donna con il ventaglio” (1920):
Vittorio Sgarbi, il critico che in un suo libro recente ha scritto di una “strepitosa Gipsoteca Andreotti”, fotografato in ottobre 2019 al “Tettuccio” di Montecatini Terme. Anche in quella occasione ha parlato molto bene dello scultore pesciatino:
Vittorio Sgarbi inizia la sua “lezione” a Montecatini Terme con la proiezione di un bronzo di Libero Andreotti, la “Velia Pesaro”, presente anche alla Gipsoteca come vediamo nella foto successiva:
La parte superiore, il busto, della “Velia Pesaro” del bronzo corrisponde al bozzetto catalogato nella Gipsoteca come “La donna con il garofano”( 1920 circa):
In queste tre foto la “Bambina che gioca a sassetto”, il bronzo che Vittorio Sgarbi selezionò e presentò all’Expo di Milano del 2015. Nelle altre due il bozzetto che si trova nella Gipsoteca. Nel progetto aveva come si vede una diversa base:
Una serie di scatti sulle opere collocate nei tre piani della Gipsoteca:
La targa presente sulla casa natale dello scultore, nella via allo stesso dedicata nel centro della città:
L’orario di apertura ed i contatti per le informazioni: tel. 0572492257; gipsoteca@comune.pescia.pt.it
prenotazione visite: booking.musei@comune.pescia.pt.it
Di seguito il manifesto con gli orari di apertura del vicino Museo Civico (prospicente alla Chiesa di Santo Stefano e Niccolao), che vale anche per la Gipsoteca (aggiornamento 19 Giugno 2021):
English version (summary)
Photo-news 26: the Andreotti Plaster Cast Models Collection at the “Palagio”
LIBERO ANDREOTTI (1875-1933). ONE OF THE GREATEST ITALIAN SCULPTORS. 231 PLASTER CAST MODELS OFFERED BY HIS SONS IN PESCIA, HIS HOMETOWN. THE “REDISCOVERY” WITH VITTORIO SGARBI (FAMOUS ITALIAN ART CRITIC) WHO WRITES “AMAZING PLASTER CAST MODELS COLLECTION”.
In the “Palazzo del Podestà” in Pescia, better known as the “Palagio”, overlooking the oldest part of the city, there is a space for temporary initiatives (exhibitions or conferences), but especially a large permanent collection, with many rooms and lounges, spread over three floors, dedicated to Libero Andreotti. Fame swinging over time, “rediscovered” and re-evaluated already in 1967 by Carlo Ludovico Ragghianti and, more recently, in particular by Vittorio Sgarbi “No Italian sculptor of the twentieth century has summed up in his work a wealth so boundless motives …”.
Translation by the editorial staff
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