Panoramica
30 Ottobre 2019
Mille anni di storia si leggono benissimo nell’intatto paese medievale, incastonato a circa 750 metri nel verde intenso dei boschi che lo circondano. Punto di partenza per quanti vogliono salire con il sentiero “54” agli oltre mille metri del Monte Granaio e alle Pracchie oppure, in circa un’ora di camminata, giungere a Croce a Veglia che un tempo ebbe anche un piccolo spedale per i pellegrini e viandanti, passo di collegamento tra la montagna pesciatina e la lucchese Valle della Lima.
Viene giustamente descritto come ventaglio aperto per due terzi verso il basso, il manico in alto, dove è posizionata la Chiesa dei Santi Andrea e Lucia, menzionata sin dal decimo secolo. Tutta una serie di strette vie in orizzontale, tagliate dall’alto verso il basso da curate vie-scalinate che sembrano proprio le costole di un antico ventaglio. Bei tratti di mura e porte, dai nomi di Michelina, Porta a Lucca, Porta di Sopra e… Porta di Sotto.
Ormai, purtroppo, pochi abitanti, passato il periodo di estivo, quando c’è il tradizionale rientro di qualche familiare di emigrati all’estero o in altre città italiane. Paese comunque pulito, ordinato, con un piccolo punto di ritrovo e servizio – quando è aperto – nel Circolo. La Chiesa dipende da sempre dalla Arcidiocesi di Lucca, celebranti però provenienti dalla Diocesi di Pescia.
Pontito del resto nella storia ha sempre fatto parte anche amministrativamente del Ducato o Repubblica di Lucca.
Con Lucca “condivide” il paesano più celebre, Lazzaro Papi (1763-1834), nato e cresciuto a Pontito, ma vissuto anche a Lucca, come ricorda una lapide sulla facciata di un edificio in Via Fillungo. A Pontito naturalmente tutto “parla” del suo Lazzaro Papi, via, piazza, monumento, targhe varie, il personaggio lo merita. Il suo curriculum è incredibile: letterato, insegnante, medico, incarichi politico-amministrativi nella Lucca Napoleonica ma fu perfino… colonnello di Sua Maestà Britannica in India! Scrisse “Lettere sulle Indie orientali ” . E’ soprattutto ricordato per la traduzione in italiano del “Paradiso Perduto” di John Milton.
Nella lapide di Lucca il Conte Cesare Sardi aveva dettato il seguente testo: “A Lazzaro Papi, che in questa casa visse e morì tra gli alti pensieri e i forti studi alla Patria fecondi di gloria, nelle lettere e nelle armi, Pontito e Lucca, che culla e scuola gli furono negli anni primi della vita, questa memoria posero. MCMVI.” Il Conte Sardi aveva scritto l’anno precedente anche il testo della lapide del Monumento di Pontito: “A Lazzaro Papi – la terra di Pontito – con orgoglio di madre – pose questo ricordo il 5 settembre 1905”. Lazzaro Papi ha il suo monumento funebre a Lucca, nella importante Chiesa di San Frediano.
Per concludere – prima di far “parlare” da sole le foto scattate a fine settembre 2019 – un cenno all’origine del nome Pontito. Secondo alcuni da Pons Titi, il ponte di Tito Augusto, forse un’antico ponticello sulla mulattiera che univa, fino agli anni Settanta, Pontito con Stiappa (poi sostituita dall’attuale strada asfaltata). Secondo altri sarebbe riferito a San Potito (non a quello, che sembra però non essere esistito, di San Pontito, citato – credo – erroneamente da Guido Biagi nella sua Guida “In Val di Nievole” del 1905).
————————
Riceviamo il 6 dicembre 2020 dal signor Graziano Zomini, a proposito dell’origine del toponimo Pontito. Lo ringraziamo. Ci siamo affidati ad alcune fonti e prendiamo volentieri atto della ricerca che ci propone, pubblicata il 30 novembre 2020, su https://pontito.forumfree.it/?t=78097272 e sul dibattito che ne sta seguendo.
Le sue precisazioni: “-Primo, il Ponte di Tito non si trova fra Stiappa e Pontito. Tale ponte, anche chiamato ponte Latò, (ponte la Torbola), appunto perchè attraversa il torrente Torbola, si trova sulla vecchia strada che da Sorana sale verso Pontito per poi proseguire verso il Passo di Croce a Veglia e quindi in Emilia. Non distante dai ruderi della vecchia chiesa di Pontito denominata Chiesaccia.
– Secondo, non è mai esistita a Pontito una chiesa intitolata a S.Potito o S.Pontito, pertanto tale riferimento al toponimo Pontito è del tutto errato. Su Pontito Forum è stata pubblicata una ricerca che chiarisce l’equivoco di tale attribuzione derivato da una pergamena del 910. https://pontito.forumfree.it/?t=78097272 “
Testo e foto di Paolo Landi.
English version below
English version (summary)
PHOTO-NEWS 24: PONTITO, THE HIGHEST AND MOST DISTANT “CASTELLA” (CASTLE-VILLAGE) OF THE “SVIZZERA PESCIATINA” (THE BEAUTIFUL AND SWEET MOUNTAINS, NORTH OF PESCIA).
A thousand years of history can be read very well in the intact medieval village, set at about 750 meters (o.s.l.) in the deep green of the woods that surround it. A starting point for those who want to climb with the footpath “54” to the over one thousand meters of “Monte Granaio” and “Pracchie” or, in about an hour’s walking, reach “Croce a Veglia” that once also had a small hospital for pilgrims and travelers, step connecting the mountains of Pescia and the “Valle della Lima”, in the province of Lucca.
A monument, a street, a square, and other tombstones recall Lazzaro Papi, a man of culture and adventure, born in Pontito in 1763, who died in Lucca in 1834. Also famous for having translated into Italian the “Paradise Lost”. He had been even Colonel of His Britannic Majesty in Bengal.
Translation by the editorial staff
Commenta
Mappa
visto 2984 tempi, 1 Visita oggi