Foto-notizia 15: SECOLI DI STORIA NELL’ASSISTENZA “SPEDALIERA” A PESCIA

Via Cesare Battisti, Pescia PT, Italia

1 Giugno 2019

L’originalità dell’ Ospedale SS. Cosma e Damiano di Pescia, dove tuttora convivono modernità e memorie.

Una città posta ad  un “quadrivio” importante per le vie di comunicazione e di pellegrinaggio verso i quattro punti cardinali. Mille anni di storia nella passeggiata nella zona ospedaliera. La curiosa presenza, nel passato, di due diversi Ordini del “Tau”: I Cavalieri di Altopascio  e  gli Antoniani di  Vienne (Francia).

L’Ospedale è intitolato ai Santi Cosma e Damiano. La costruzione dell’edificio storico fu iniziata nel 1762 per ospitare il seminario diocesano per volere del Vescovo Arcangeli. Fu successivamente interrotta e ripresa dal Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo, per farne invece un nuovo ospedale “per gli ammalati ed i bambini” od anche  per i  “malati miserabili di tutta la Val di Nievole”, secondo le espressioni riportate dalla stampa dell’epoca. Fu  inaugurato nel 1781. Fa parte tuttora della zona ospedaliera che comprende edifici più moderni ed edifici antichi (come la ex Filanda) ristrutturati e restaurati per l’Azienda USL  3 Toscana Centro.

Tutta la zona, limitata a nord dal complesso di San Francesco da un lato e dal  settecentesco Teatro Pacini  dall’altro, è una millenaria cittadella “spedaliera”, efficiente, anche se oggetto di qualche polemica locale per  sempre presenti  timori di ridimensionamenti (e per i parcheggi tra i più cari di tutta la Toscana).

Il cuore antico è la piccola Chiesa di Sant’Antonio Abate, voluta e gestita per più di tre secoli dai Frati Ospitalieri di S.Antonio di Vienne, tra il 1380 ed i primi decenni del 1700, conosciuti anche come Antoniani  del Tau. La Chiesa  – come vari edifici intorno, molti dei quali modernamente ristrutturati ed utilizzati – è sempre di proprietà dell’Ospedale; molti edifici portano ancora ben visibili i segni del “Tau” degli Antoniani, anche se l’ordine fu definitivamente sciolto nel 1774.   E’ un disegno di  “Tau” leggermente diverso da quello presente a Pescia, in Piazza Mazzini, dall’altro lato del fiume  e che riguarda – cosa un po’ curiosa – i Cavalieri del Tau di Altopascio, che avevano una sorta di “succursale” del celebre “Spedale”  dove oggi è la sede dell’Arcicofraternita di Misericordia di Pescia. Lo “Spedale” di Altopascio è quello citato dal Decameron di Boccaccio per la presenza del “calderon dell’Altopascio”, il pentolone dove veniva cotto il cibo per i pellegrini e gli ammalati. Da qui l’espressione “unto come il calderon dell’Altopascio”. Altrettanto famosa la “smarrita”, la campana che ad Altopascio – ma anche in  altre località intorno al lago di Fucecchio –  rintoccavano  al tramonto per aiutare i viandanti a raggiungere l’abitato. Rimane da notare che analogamente al declino dello “Spedale” degli Antoniani di Pescia, a soli due chilometri a sud, oggi territorio del Comune di Uzzano, in località Campugliano, era terminata l’attività anche dello “Spedale” sviluppato in precedenza per opera di Sant’Allucio (1070 – 1134), Vescovo di Lucca e Santo locale. Sant’Allucio, e gli ordini religiosi e cavallereschi dopo la sua morte, assistevano malati e pellegrini in transito sul quasi certo tracciato dell’antica strada Firenze -Pistoia -Lucca, percorso sia da chi voleva andare con la Francigena principale verso Roma sia da chi voleva invece proseguire verso la Francia, diretto eventualmente anche a Santiago di Compostela. Dello “Spedale” di Sant’Allucio rimangono oggi pochi segni dopo un disgraziato bombardamento del 1944. Una edicola nel muro della casa colonica ricostruita in quei luoghi e che porta due lapidi a ricordo delle celebrazioni negli anniversari della morte nel 1934 e 1984.

© Paolo Landi.

English version below

palazzo ospedale ss cosma damiano pescia

Dettaglio esterno del fabbricato storico. Il Vescovo Arcangeli nel 1762 aveva iniziato la costruzione di un Seminario, ma fu poi il Granduca Pietro Leopoldo a finire l’opera ed a farne un bell’Ospedale.
A 1781 Hospital still operational … naturally with the necessary extensions and improvements. The Bishop Arcangeli in 1762 had begun the construction of a Seminary, but it was then the Grand Duke Pietro Leopoldo to finish the work and make it a beautiful hospital. A photo of the historical part, outside.
© Paolo Landi.

 

 

Lo Stemma Granducale con la la lapide del 1775, quasi al termine dei lavori e 5 anni prima dell’inaugurazione ufficiale…
© Paolo Landi.

Stemma Granducale, “scolpito in marmo da valente Professore”, come narrano le cronache del 1776.
foto © Paolo Landi.

 

GAZZETTA TOSCANA n.6 del 1776. Cronaca da Pescia del 8 Febbraio 1776 (trovata, senza muovermi da casa, tramite Google, in una Biblioteca di New York!)
Si legge tra l’altro che il Granduca aveva dato incarico sin dal 1773 di erigere l’Ospedale “per gli ammalati ed i bambini” al posto dell’originario Seminario progettato dal Vescovo .

 

 

Da un’altra cronaca toscana del 1776, sempre tramite ricerca Google. il racconto del cambio di destinazione da Seminario Vescovile ad Ospedale per i “malati miserabili di tutta la Val di Nievole” con la lapide tuttora ben leggibile sotto il pregevole Stemma Granducale di marmo.

Atrio dello “Spedale”, della “grandiosa fabbrica” (come scrivevano a fine Settecento).
© Paolo Landi.

 

Una parte dell’Ospedale moderno, con il suo attuale ingresso principale. © Paolo Landi.

Nelle foto che seguono: La Chiesa di SANT’ANTONIO ABATE, il “cuore” della cittadella “spedaliera”:

L’esterno dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate, solitamente chiuso e aperto in occasioni speciali o su prenotazione (ndr).

Foto © Paolo Landi.

L’interno della chiesetta con l’abside e la volta a vela completamente affrescate. Gli affreschi sono di Bicci di Lorenzo della prima metà del Quattrocento (ndr). Foto © Paolo Landi.

 

 

Il campanile sul retro dell’Oratorio (ndr). Foto © Paolo Landi.

edificio tau ordine ospedalieri pescia

Quello che è considerato il nucleo principale del medievale “Spedale” degli Antoniani del Tau di Vienne. Edificio anch’esso recuperato per le attività dell’Ospedale odierno.  © Paolo Landi.

tau ordine spedalieri sant'antonio abate opsedale pescia

Incastonato lo stemma del “Tau” (Antoniano appunto, un po’ diverso – dal quello dei Cavalieri di Altopascio, che ha la parte bassa più appuntita, come la stampella di un infermo). © Paolo Landi.

tau edificio storico palazzo ospedale pescia

Un altro edificio, con chiaro stemma del “Tau” degli Antoniani  e che fa parte dell’attuale Ospedale.  © Paolo Landi.

simbolo tau ordine sant'antonio abate pescia

In dettaglio anche  il loro stemma. © Paolo Landi.

tau antoniano spedalieri ospedale pescia

Un altro bell’edificio recuperato e che porta lo stemma del “Tau” degli Antoniani. © Paolo Landi.

 

 

tau spedalieri altopascio edificio misericordia pescia

L’altro “Tau”. Lo stemma della Magione degli Ospedalieri di Altopascio, in Piazza Mazzini, sulla facciata dell’attuale Misericordia di Pescia. La costruzione iniziale risale al primo ventennio del Trecento, con successive anche pesanti modificazioni. Questo stemma robbiano in realtà è composito, dovrebbe risalire alla metà del Quattrocento  e ricordare il legame tra i Capponi (colori argento e nero) ed il “Tau” degli Ospedalieri di Altopascio, come si vede con  un elemento appuntito che lo diversifica dal “Tau” degli Antoniani. © Paolo Landi.

English version

Photo-news 15th: centuries of history in hospital care in Pescia

The originality of the SS. Cosma and Damiano Hospital of Pescia, where modernity and memories still coexist.

A city located at an important “crossroads” for communication and pilgrimage routes to four cardinal points. A thousand years of history in the walk in the hospital area. The curious presence, in the past, of two different orders of the “Tau”: “I Cavalieri di Altopascio” (The Knights of Altopascio) and the Antonians of Vienne (France).

The hospital is named Saints Cosma and Damian. The construction of the historic building was begun in 1762 to house the diocesan seminary for the behest of Bishop Arcangeli. It was later interrupted and resumed by the Grand Duke of Tuscany, Pietro Leopoldo, to make it instead of a new hospital “for the sick and children” or even for the “miserable patients of the whole Val di Nievole”, according to the expressions reported by the press of the time. It was inaugurated in 1781. It is still part of the hospital area that includes more modern buildings and ancient buildings (such as the former spinning mill) renovated and restored for the “Azienda USL 3 Toscana Centro”.

The whole area, limited to the north by the complex of San Francesco on one side and the eighteenth-century Teatro Pacini on the other, is a millenary hospital citadel, efficient, even if the subject of some local controversy forever present fears of downsizing (and for the parking of the most expensive of all Tuscany).

The ancient heart is the small Church of Sant’Antonio Abate, built and managed for more than three centuries by the Hospital Friars of San Antonio of Vienne, between 1380 and the first decades of 1700, also known as “Antoniani del Tau” (Antonians of the Tau). The Church – like various buildings around it, many of which have been modernly restored and used – is always owned by the Hospital; many buildings show clearly the signs of the “Tau” of the Antonians, even if the Order was definitively dissolved in 1774.   It is a design of “Tau” slightly different from the one present in Pescia, in Piazza Mazzini, on the other side of the river and which concerns – a bit curious – the Knights of the Tau of Altopascio, who had a sort of “branch” of the famous “Spedale” where today is the seat of the “Arciconfraternita di Misericordia” of Pescia. The “Spedale” of Altopascio is the one mentioned by Boccaccio’s Decameron for the presence of the “calderon dell’Altopascio”, the pot where food for pilgrims and the sick was cooked. From here the expression “anointed like the “calderon” of Altopascio”. Equally famous is the “smarrita ” (literally: “the lost”), the bell that in Altopascio – but also in other places around the lake of Fucecchio – rang at sunset to help travelers to reach the village. It should be noted that similarly to the decline of the “Spedale” (hospital) of the Antonians of Pescia, just two kilometers to the south, now the territory of the municipality of Uzzano, in the locality of Campugliano, was also terminated the activity of the Hospital previously developed by Sant’Allucio (1070 – 1134), Bishop of Lucca and local saint. Sant’Allucio, and the religious and knightly orders after his death, assisted the sick and pilgrims in transit on the almost certain route of the ancient road Florence-Pistoia-Lucca, crossed both by those who wanted to go with the main “Via Francigena” to Rome and by those who wanted to continue to France, possibly also directed to Santiago de Compostela. Today there are few signs of the “Spedale” of Sant’Allucio after an unfortunate bombardment in 1944. An aedicule in the wall of the farmhouse rebuilt in those places and carrying two tombstones in memory of the celebrations on the anniversaries of the death in 1934 and 1984.

© Paolo Landi.

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pubblicato "Le FOTO-NOTIZIE del dottor PAOLO LANDI", Salute Sanità e Turismo & Cultura