Panoramica
17 Luglio 2020
QUATTRO SECOLI DI TEATRO A PESCIA. IL SETTECENTESCO TEATRO PACINI PRECEDUTO DA DUE INIZIATIVE, TRA LE PRIME IN ITALIA, DEI NOBILI “CHETI” MA ANCOR PRIMA DEI BARNABITI DELLA SS. ANNUNZIATA. INTITOLATO AL COMPOSITORE GIOVANNI PACINI … CATANESE PER CASO. GRANDI NOMI: DA SIFACE A CARLOTTA MARCHIONNI, E … PUCCINI …
Alcune riflessioni e notizie sulla tradizione teatrale a Pescia, in tutte le sue forme, anche se, purtroppo, attività chiaramente penalizzata dalle attuali restrizioni legate alla pandemia. La storia dei teatri di Pescia è in larga parte conosciuta, ma cercherò di aggiungere o sottolineare alcuni particolari meno noti che portano le lancette dell’orologio molto indietro nel tempo.
Il Teatro “Giovanni Pacini” di Pescia, così come si presenta oggi, dopo diverse modifiche e restauri nei secoli, è una delle più belle ed antiche strutture toscane, progettato da Giovanni Antonio Tani, ispirato al Teatro di Bologna, con lavori iniziati nel 1716, inaugurato ufficialmente nel 1728, proprietà dell’Accademia degli Affilati, composta in prevalenza dalla ricca borghesia cittadina (secondo altre fonti – per esempio Vittorio Taddei – inizio lavori 1717 ed apertura 1727). Gli “Affilati” erano riusciti a realizzare una loro struttura sentendosi discriminati dai nobili dell’Accademia dei Cheti, che avevano un teatro al “Palagio” sin dal 1667. Il Teatro degli Affilati (quello attuale) finì per aver ragione sul Teatro dei “Cheti” (che aprirono nei locali affittati dal Comune una delle primissime case da gioco in Europa). Ma leggendo “La storia di Pescia” dell’erudito bibliotecario Carlo Stiavelli (1903) veniamo a sapere che ancor prima dei Cheti facevano teatro a Pescia con successo i Barnabiti della Santissima Annunziata, la grande chiesa barocca in pieno centro purtroppo chiusa da anni (aperta solo in rare circostanze). Ufficialmente l’attività teatrale veniva curata dall’Accademia degli Oculati, promotore Padre Boldoni, come si legge nella pagina riprodotta.
Il Teatro come è stato detto è da fine Ottocento intitolato al grande compositore Giovanni Pacini, (1796-1867) che visse gli ultimi anni della sua vita a Pescia, dove morì e fu sepolto nella chiesa di Monte a Pescia. Spesso definito “catanese” per esser in verità nato a Catania, figlio di una coppia di cantanti che si trovava nella città siciliana in tournée (il padre Luigi era nato a Pescia nel 1767 e vi morì nel 1837, la madre Isabella Paolillo, era originaria di Gaeta). Giovanni Pacini trascorse alcuni anni di studio a Bologna e Venezia ed ebbe successo come compositore appena ventunenne. Il successo lo portò nelle principali città europee ed infine a Lucca e Viareggio, prima del “ritiro” decennale a Pescia, la città del padre e della sua terza moglie, Marianna Scoti. Definirlo “catanese” non sembra molto corretto.
Del Teatro presento alcune mie foto che danno un’idea della sua bellezza, con alcuni particolari come il bellissimo sipario dipinto. Presento anche alcune foto dell’esterno. L’edificio è posizionato tra il fiume all’altezza del Ponte di San Francesco, la parte storica dell’Ospedale di Pescia ed il complesso di San Francesco.
La foto in bianco e nero dell’interno del Teatro (primi ‘900) è tratta dal Calendario 2013 dell’associazione “Amici di Pescia”.
Lo scorso anno questa Associazione, presidente Carla Papini, ha provveduto ad una nuova sistemazione in pietra serena della zona antistante l’ingresso apponendo anche due fantasie di foto di Claudio Stefanelli. Una illustra il Teatro, l’altra, titolo “Pescia e la Musica”, ricorda le tradizioni musicali con i personaggi principali a vario titolo legati alla città ed al suo storico Teatro. Presenti: Giovanni Francesco Grossi, detto “Siface” (Chiesina Uzzanese 1653 –Bologna 1699); Bernardo Pasquini (Massa e Cozzile 1637 – Roma 1710), Carlotta Marchionni (Pescia 1796 – Torino 1864); Luigi Pacini, padre di Giovanni (Pescia 1767 – 1837); il figlio Giovanni Pacini (Catania, 1796 – Pescia 1867); Gialdino Gialdini (Pescia 1843 – Pescia 1919); Francesco Palamidessi (Pescia 1849 – Firenze 1891); Giacomo Puccini (Lucca 1858 – Bruxelles 1924). Infine il Maestro Dino Menichetti. Nato a Orbignano di Lamporecchio nel 1918, morto a Candeglia (Pistoia) nel 2016, Canonico della Cattedrale di Pescia, compositore di valore di musica ecclesiastica ed una lunga vita trascorsa in Valdinievole.
Per chi vuole approfondire la biografia dei citati, il sito degli “Amici”: https://www. amicidipescia.it/i-trentanni- della-nostra-asso…/
Un loro ruolo l’hanno avuto nell’Ottocento e Novecento anche alcuni Teatri “minori”, come il “Politeama Verdi”, il “Silvio Pellico”, fino al più recente “Cinema-Teatro Splendor” (oggi presente con una bi-sala, senza più un palcoscenico).
Testo italiano e foto di Paolo Landi.
English version below
English version (summary)
PHOTOS-NEWS 48: FOUR CENTURIES OF THE PESCIA THEATER.
THE “PACINI” THEATER OF THE PRESENT TIME, BUILT at THE BEGINNING OF XVIII CENTURY, HAS BEEN PRECEDED IN THE XVII CENTURY BY TWO INITIATIVES, AMONG THE FIRST “THEATERS” IN ITALY, BY THE NOBLE ACADEMY “CHETI” BUT, STILL BEFORE, BY THE ORDER OF THE CLERICS “BARNABITI” OF THE “SANTISSIMA ANNUNZIATA” (A LARGE CHURCH – CLOSED AT PRESENT – IN THE CITY CENTER). TITLED TO THE COMPOSER GIOVANNI PACINI. GREAT NAMES: FROM SIFACE TO CARLOTTA MARCHIONNI AND … PUCCINI …
Some reflections and news on the theatrical tradition of Pescia, in all its forms, although, unfortunately, an activity clearly penalized by the current restrictions related to the pandemic. The history of the Pescia theatres is widely known, but I will try to add or underline some lesser-known details that bring the clock hands far back in time.
Translation by the editorial staff
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