Panoramica
29 Febbraio 2020
CADUTI DI PESCIA A CURTATONE NEL 1848. CON GLI STUDENTI ANCHE IL MAGGIORE LANDUCCI CHE AVEVA COMBATTUTO SOTTO LA BANDIERA NAPOLEONICA. NEL MANTOVANO ANCOR OGGI MOLTI RICORDI PER L’IMPRESA DEI TOSCANI.
A Curtatone e Montanara, nei dintorni di Mantova, nel 1848, come si è sempre saputo, ci furono scontri eroici degli studenti volontari contro gli Austriaci. Una lapide nella facciata d’ingresso del Palazzo Comunale di Pescia ricorda i tre caduti locali, Ferdinando Landucci, Luigi Marchi e Cesare Scoti. In realtà militari granducali facenti parte, insieme ai volontari, del “Corpo d’operazione toscano”.
L’elenco dei partecipanti pesciatini è riportato ne “La Guardia Civica di Pescia” di Mauro Pallini e Lando Silvestrini, 5 studenti, 34 volontari appartenenti a tutte le professioni, inquadrati in gran parte nella “Guardia Civica” (diretta in quel periodo da Giuseppe Giusti, il famoso poeta), oltre ai tre militari caduti già citati. Secondo altre fonti agli studenti sarebbe da aggiungere il Conte Eugenio Anzilotti, universitario a Pisa.
“…in tre volte successive, il numero dei volontari – compresa la Valdinievole – salì a circa novanta…”
La battaglia decisiva si svolse il 29 maggio 1848. Il Maggiore Landucci era stato ferito alcuni giorni prima, il 10 maggio, ed era morto il 12 maggio, assistito dal figlio, sergente nell’esercito granducale toscano. Il 25 maggio a Pescia fu celebrata una Messa in Duomo con cerimonia nella piazza prospiciente e tre scariche d’onore. Un solenne funerale per tutti i caduti, per ordine del Governo Toscano , si tenne il 5 giugno 1848.
Il Maggiore Ferdinando Landucci era nato nel 1791 ed aveva quindi 57 anni al momento della morte. In gioventù, durante gli anni della Toscana Napoleonica, aveva servito nell’esercito francese, foriere in un Reggimento di Linea, distinguendosi nella Campagna di Germania del 1813. Lo vediamo in quell’anno in un ritratto esistente a Pescia e che ho fotografato in una Mostra al Palagio. Il suo corpo sarebbe stato sepolto nel Mantovano, secondo alcune fonti in una Cappella privata, secondo altre nel Santuario delle Grazie di Curtatone. Una mia ricerca non ha dato al momento esiti. Mi ha permesso però di fotografare alcune lapidi e monumenti che ricordano i “toscani”, ed in particolare gli studenti che “lasciarono i libri ed imbracciarono le armi…”, come si legge nella lapide che ho fotografato a Curtatone, ai piedi della colonna-monumento.
A Pescia esiste Via Curtatone e Montanara, ma non mi pare ci sia nella toponomastica una presenza diretta del Maggiore Landucci, mentre a Mantova, in pieno centro, troviamo ancor oggi a lui dedicata una galleria. Fino a pochi anni fa era operativa anche l’importante Caserma Landucci.
Tra le lapidi del Santuario delle Grazie, ho fotografato anche quella dedicata a due fratelli livornesi, Temistocle e Aristide Sforzi, caduti il 29 maggio, mentre un terzo, Napoleone veniva fatto prigioniero. Un pesantissimo tributo per la famiglia livornese.
Testo italiano e foto di Paolo Landi.
English version below
English version (summary)
Photo-News 37: PESCIA’S FALLEN IN THE 1st INDEPENDENCE WAR
THE PESCIA’S FALLEN IN CURTATONE, IN 1848. WITH THE STUDENTS ALSO THE MAJOR LANDUCCI WHO HAD FOUGHT UNDER THE NAPOLEONIC FLAG. IN MANTUA STILL TODAY MANY MEMORIES FOR THE ENTERPRISE OF THE TUSCANS.
In Curtatone and Montanara, near Mantua, in 1848, as has always been known, there were heroic clashes between the volunteer students against the Austrians. A plaque on the entrance facade of the townhouse (Palazzo Comunale di Pescia, called “del Vicario”) commemorates the three local fallen soldiers, Ferdinando Landucci, Luigi Marchi and Cesare Scoti. In reality, they were grand-ducal soldiers who, together with the volunteers, were part of the “Tuscan Operation Corps”.
The list of Pescia’s participants is reported in “La Guardia Civica di Pescia” (the Pescia’s civic gatekeeper) by Mauro Pallini and Lando Silvestrini, 5 students, 34 volunteers belonging to all professions, mostly in the “Guardia Civica” (directed in that period by Giuseppe Giusti, the famous poet), in addition to the three fallen soldiers already mentioned.
Translation by the editorial staff
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