Panoramica
19 Settembre 2019
Il futuro incerto di una grande Chiesa inutilizzata, in pieno centro.
Fonti locali parlano di lavori iniziati nel 1599 e poi sospesi nel 1631 in occasione della epidemia di peste “manzoniana” e di un arricchimento ed ampliamento ulteriore anche in segno di ringraziamento per la fine del morbo.
Ho letto che tra il marzo ed il novembre 1631 morirono circa tremila pesciatini. Chiusa da anni ed utilizzata solo per qualche iniziativa culturale o religiosa, come in occasione del Natale 2018, quando ha ospitato una mostra di Presepi e mi ha permesso di scattare molte delle foto che presento. La storia della Chiesa è legata essenzialmente alla figura di Padre Antonio Pagni che vi è sepolto e ricordato da una grande lapide. Servo di Dio, in odore di santità, giunto quindi ad un passo dalla beatificazione. Per curiosità ho voluto vederci più chiaro sul personaggio e sulla storia dei progressivi ampliamenti della Chiesa. Il pesciatino Padre Antonio Pagni (insieme con l’avvocato Padre Paolo Ricordàti, da Buggiano) entrarono a far parte dei Barnabiti solo in un secondo momento e dopo lunghe trattative, culminate con un “contratto di accordo” davanti ad un notaio pubblico il 6 ottobre 1623 e che parlava dell’aggregazione di ben sette sacerdoti e cinque laici, tutti provenienti da una piccola congregazione autonoma, i “Chierici Secolari della Beata Vergine Annunziata“, fondata da Pagni e Ricordàti, in contatto con Giovanni Leonardi (futuro Santo) che a Lucca portava avanti una sua particolare esperienza comunitaria. La piccola congregazione di Pagni e Ricordàti (sin dal 1588) era stata inizialmente ospitata presso una chiesetta – nella zona attuale – molto vicina quindi alla già esistente Chiesa Collegiata e Parrocchia dei Santi Stefano e Nicolao. I due (ed i loro successori) non ebbero quindi vita facile nel loro programma di successivi ampliamenti della Chiesa alle dimensioni attuali e fu necessaria l’acquisizione nel tempo – con compere o donazioni documentate – di molte case del quartiere. Come è stato detto un primo ampliamento iniziò nel 1599 e già il 25 marzo 1600 vi fu celebrata la Messa di inaugurazione.
“…La nuova chiesa si rivelò presto insufficiente, e per di più bisognosa di una sacrestia e di un oratorio. A questo provvide Michelangelo Galeotti, comprando una casa in via Orlandi il 13 aprile 1600 e donandola, il giorno successivo, al Pagni e al Ricordàti, col preciso intento di allargare la chiesa e di provvederla d’un oratorio e di una sacrestia…” (Cit. da Barnabiti Studi n.23)
Padre Antonio Pagni morì nel 1624, mentre questa seconda fase di ampliamento era ancora in corso. Tutto poi si bloccò con la peste del 1631 ed i lavori ripresero vigore solo dopo la fine dell’epidemia. La Chiesa fu arricchita in particolare di opere dedicate al tema del morbo ed al ringraziamento per la sua cessazione. L’ordine dei Barnabiti tenne la Chiesa fino al 1782. Quell’anno il Granduca Pietro Leopoldo chiuse il Convento, la Santissima Annunziata divenne Parrocchia sotto la guida prima di un Rettore e successivamente, dal 1912, di un Pievano. La Santissima Annunziata è ancor oggi “incastonata” tra la Ruga degli Orlandi e le case del quartiere ed esiste poco spazio di fronte alla sua facciata. Per motivi di vicinanza è sempre rimasta in “concorrenza” con la Parrocchia della Collegiata di Santo Stefano, all’interno del cui territorio era nata secoli fa; una vicinanza che le è costata in anni più recenti anche la chiusura a favore di un’altra Chiesa storica – collocata più a sud – San Michele. Un futuro molto incerto. La sua storia ed il suo patrimonio artistico meriterebbero una soluzione di utilizzo.
Testo in italiano e foto di Paolo Landi.
English version below
Il frontale della Chiesa della Santissima Annunziata, porta quasi sempre chiusa da anni, salvo alcune iniziative particolari di carattere culturale e religioso. Pochissimo spazio antistante e “incastonata” tra le case del quartiere. Il risultato di una storia secolare originale e di diversi successivi ampliamenti.
Una delle rare occasioni con la Chiesa aperta: mostra dei Presepi del Natale 2018.
La lapide della tomba di Padre Antonio Pagni da Pescia. Non fu soltanto l’artefice della progressiva crescita della Chiesa, ma fu il fondatore di una Congregazione autonoma (in contatto con Giovanni Leonardi, futuro Santo, di Lucca). Dopo lunghe trattative la piccola Congregazione pesciatina (forte di 7 sacerdoti e 5 laici) confluì nei Barnabiti. Era il 1623 e Padre Pagni sarebbe morto l’anno successivo, 1624, prima della grande peste del 1631.
Un testo di “Memorie” del 1707, edito a Bologna, dedica molte pagine alla confluenza della Congregazione della “Nunziata” di Pescia nei Barnabiti.
Nelle “Memorie” del 1707, edito a Bologna, Libro Ottavo, capo II, le pagg. 531-548 sono dedicate a “Una Congregazione di Preti Secolari della Santissima Nunziata nella Città di Pescia, si unisce alla Religion de’ Barnabiti, ed ivi si fonda un nuovo Collegio”. Materiale interessante sulla “Nunziata”, più di recente, è stato pubblicato in “Barnabiti Studi” n.23, già citato nel testo.
La chiesa – come visto sopra – ha la porta quasi sempre chiusa e viene aperta in rare occasioni: una di queste circostanze avverrà domenica 22 settembre 2019 dalle ore 17,00 alle 18,30 in occasione del concorso fotografico Wiki Loves Monuments; chiesa aperta ai partecipanti della “Wikigita” – a cui tutti possono aderire con una semplice iscrizione – promossa sul territorio dal sito pescia.iltuopaese.com
English version (summary)
Photo-news 22: the “hidden” baroque in Pescia, the Church of the “Santissima Annunziata”. The uncertain future of a large unused Church, in the middle of the city center.
Local sources speak of work begun in 1599 and then suspended in 1631 on the occasion of the plague epidemic and enrichment and further expansion also as a sign of thanks for the end of the disease. I have read that between March and November 1631 about three thousand citizens died. Closed for years and used only for some cultural or religious initiatives, as on the occasion of Christmas 2018, when it hosted an exhibition of Nativity scenes and allowed me to take many of the photos that I present.
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