Foto-notizia 16: le MURA della Città di Pescia

Pescia, PT, Italia

15 Giugno 2019

Le Torri ed i tratti ancora esistenti. Resistettero all’esercito di  Francesco Sforza nel 1430, “tremila cavalli e duemila fanti” secondo le “Memorie” di Francesco di Ottavio Galeotti.

Cinque assalti senza successo, respinti dai pesciatini con l’aiuto delle donne, corse sugli spalti delle mura e  sulle  torri. L’eroismo dei pesciatini ed il ruolo delle donne furono elogiati con lettere  dalla Balìa della Repubblica di Firenze.

La battaglia del luglio 1430 viene descritta  a lungo nelle “Memorie” citate, con una particolare sottolineatura per le donne di tutte le età che vi presero parte .”…le Donne di Pescia non volsero stare in otio, mentre veddero i Padri, i fratelli, Mariti, e figli esporre la vita al pericolo, della morte per defender la patria, la robba e l’honore …le giovane se n’andorno armate alle Mura mettendosi alle poste cò lor mariti, padri e fratelli per correr con essi la medesma fortuna. Le donne vecchie rimasero a casa alla custodia delle fanciulle, et le donne di mezza età s’affaticavano con portar  rinfrescamenti di viveri à soldati, et alle donne che su le mura stavano combattendo et i fanciulli…servirno a portar imbasciate, porger verettoni et altr’armi…”

La Torre di Piazza XX Settembre porta la notizia della “liberazione” dagli assalti dell’esercito nemico in una lapide che fu apposta nel 1874 al momento del restauro; la torre  è “incorporata” in angolo del grande edificio pubblico che per decenni ha ospitato scuole o uffici. La  lapide “racconta” anche che questa torre era stata costruita nel secolo precedente, XIV secolo. Si può presumere che alla stessa epoca appartenga anche la Torre più famosa della città, il “Torrione” , che domina la collina a ponente. E’ raggiungibile  sia dalla zona di Valchiusa sia percorrendo una ripida mulattiera direttamente dal centro, tra Borgo della Vittoria e via Libero Andreotti, più o meno dove un tempo esisteva – in Borgo San Furello – l’importante Porta Reale o Porta Lucchese. Questa porta purtroppo non esiste più dal 1860, quando fu demolita con decreto a firma di Bettino Ricasoli (quando tramontava il Granducato e poco prima  della nascita del nuovo Regno d’Italia). Rimane una targa (vedi foto) ed un’altra lapide in pietra  che porta ben leggibili ” .CCC..” che potrebbe significare secolo XIV.

Qualcosa di simile anche sulla targa presente – insieme ad uno stemma consunto – sul “Torrione”. La terza Torre esistente e ben visibile per altezza è dall’altra parte del fiume, leggermente in alto, sul rio del Giocatoio. E’ la Torre detta del Seminario o di Santa Chiara perché posta al limite perimetrale dell’ ex Convento.  Viene considerato il cassero, la parte più alta dell’antica cerchia muraria. Presso la Torre del Seminario c’è il tratto più lungo e conservato delle mura, in direzione est un breve tratto in pietra delle mura che scendevano un tempo nella ancora esistente Porta del Giocatoio o Porta Bolognese (anche questa secolo XIV); in direzione  sud un lungo tratto  fin dietro la Cattedrale ed il Vescovado  e fino  al passaggio in corrispondenza di Via Mozza.  Tratti di mura si leggono ancora salendo al “Torrione”,  per poi un po’ più avanti , girando ad angolo verso nord, trovare un altro tratto nei pressi del Convento di San Giuseppe. Altri resti di mura, fortificazioni, una porta  nella zona dell’ex Castello, dominante  l’altura che sovrasta il quartiere delle “Capanne”, il Palazzo del Podestà (o Palagio) e la Chiesa di Santo Stefano .

Al Castello di Bareglia  già nel secolo XII era collegata la Chiesa di Sant’Andrea. Demolita la fortificazione militare, accanto alla Chiesa fu realizzato un Convento sul perimetro e i resti dell’antica fortezza: dal 1981  l’intero complesso ospita l’Opera Famiglia di Nazareth. Rimangono da distinguere, per un non esperto,  le mura che un tempo difendevano la città dalle strutture difensive residue del Castello e della Chiesa annessa.

Testo e foto di Paolo Landi.

English version below

torre piazza xx settembre mura di pescia

La Torre di Piazza XX Settembre, parzialmente incorporata nel grande edificio pubblico.  In alto sulla collina, il “Torrione”: un ‘altra torre superstite. © Paolo Landi.

 

 

targa torre piazza xx settembre mura di pescia

La torre porta una targa che ricorda di aver resistito con successo agli attacchi del 1430 da parte dell’esercito di Francesco Sforza. © Paolo Landi.

 

torrione torre mura pescia

Il “Torrione”, in linea con la Torre di Piazza XX Settembre  e  visibile anche dalla terza Torre esistente, quella  molto alta, del Seminario o Santa Chiara.  Al “Torrione”  sono collegati tratti di mura verso il basso, centro città, dove un tempo c’era la Porta Lucchese o Reale; verso nord altri tratti fino al Convento di San Giuseppe. © Paolo Landi.

particolare del torrione mura di pescia

Un particolare del “Torrione”. © Paolo Landi.

tratto mura anche di privati città pescia

Tratti di mura tra il Torrione (un esempio nella foto con agavii) ed il Convento di San Giuseppe. © Paolo Landi.

 

 

tratto mura città di Pescia

Nei pressi del Convento di San Giuseppe mura con rose. In molti casi parti di mura recintano di fatto proprietà private o in qualche modo sono state “riciclate” parzialmente o totalmente nei secoli… © Paolo Landi.

lapide porta reale o lucchese demolita mura di pescia

La Porta Reale o Lucchese è stata demolita nel 1860. Lo ricorda questa targa. © Paolo Landi.

mura parte nord occidentale pescia

Alcune foto scattate nel settore  collinare / nord occidentale della città: qui sopra le mura. © Paolo Landi.

Pescia. ex Castello-Monastero di Bareglia. Forme

L’ex Castello (poi convento) con chiesa annessa già citata nel XII secolo. © Paolo Landi.

mura zona ex castello convento casa nazareth pescia

Zona ex Castello con Chiesa annessa. © Paolo Landi.

 

porta mura zona ex castello pescia

Un altro tratto di mura con porta nella zona collinare / nord occidentale della città. © Paolo Landi.

troncone mura parte nord città di pescia

Ancora zona ex Castello. © Paolo Landi.

troncone mura parte nord città di pescia

Troncone di mura, sempre zona ex Castello. © Paolo Landi.

La Porta del Giocatoio, parte della città dove la Cattedrale, anche nota come Porta Bolognese. Tuttora esistente. Era collegata con mura che giungevano fino alla Torre del Seminario o di Santa Chiara. Un bel tratto prima della Torre (molto alta) esiste tuttora ed un tratto ancor più lungo anche dopo, dietro Cattedrale e Vescovado  fino alla Porta in corrispondenza di Via Mozza. Qui le foto delle due porte. © Paolo Landi.

porta bolognese giocatoio mura pescia

© Paolo Landi.

porta giocatoio zona duomo mura di pescia

© Paolo Landi.

Il lungo tratto di mura esistenti prima e dopo la Torre del Seminario. Seguono tre foto. © Paolo Landi.

mura zona seminario tratto pescia
© Paolo Landi.mura zona seminario tratto pescia
© Paolo Landi.
mura zona seminario tratto pescia
 © Paolo Landi.
 mura torre seminario pescia

La Torre del Seminario. © Paolo Landi.

 

La Torre del Seminario. © Paolo Landi.

 

Di seguito tre rappresentazioni delle Mura di Pescia. © Paolo Landi.

carta cartina mura città pescia

Pescia nel secolo XVI nella stampa di Pierre Mortier del 1772.

 

 

pannello città pescia

Nella pianta di Pescia oggi che si trova all’inizio di Via Battisti si vedono chiaramente i tratti esistenti e comunque segnalati con il  numero 5. (nota: © Paolo Landi.)

S.Antonio Abate com'era sec.XV. Pescia

Pescia com’era  (secolo XV) nell’affresco esistente nella Chiesa di Sant’Antonio Abate. © Paolo Landi.

English version

Photo-news 16: the Towers and the Walls of the city of Pescia.

The towers and the traits of the walls still existing resisted the army of Francesco Sforza in 1430: five unsuccessful assaults, rejected by the inhabitants of Pescia with the help of women, ran on the terraces of the walls and towers. The heroism of the habitants of Pescia and the role of the women were praised in letters from the “Balìa” of the Republic of Florence.

 

***The battle of July 1430 is described at length in the “Memoirs” mentioned above, with particular emphasis on women of all ages who took part …” … the Women of Pescia did not want to be idle, while they saw the fathers, brothers and sisters, husbands, and children exposing their lives to the danger of death to defend the country, things and honor … the young women left armed at the Walls putting themselves at the stakes with their husbands, fathers and brothers to run with them the same fortune …. ***

The Tower of “Piazza XX Settembre” brings the news of the “liberation” in a plaque of 1874: the tower is “incorporated” in the corner of the large public building that for decades has housed schools or offices. The plaque also “tells” that this tower was built in the previous century, the fourteenth century. It can be assumed that at the same time also belongs to the most famous tower of the city, the “Torrione” (Big Tower) which dominates the hill to the west. Porta Reale or Porta Lucchese instead unfortunately no longer exists since 1860, when it was demolished by decree of Bettino Ricasoli (when the Grand Duchy set and shortly before the birth of the new Kingdom of Italy).

The third existing tower and clearly visible for height is on the other side of the river, slightly above, on the “Rio del Giocatoio” is it the tower known as the Seminary Tower or Santa Chiara Tower because it is located at the perimeter of the former convent.  It is considered the formwork, the highest part of the ancient city walls. Near the Seminary Tower there is the longest and most preserved part of the walls. Tracts of walls can still be read going up to the “Tower”, and then a little ‘ahead, turning at an angle to the north, find another stretch near the Convent of St. Joseph.

Other remains of walls, fortifications, a door in the area of the former castle, the dominant hill overlooking the neighborhood of “Capanne”, the Palace of the Podestà (or Palagio) and the Church of Santo Stefano. Now this building housing the “Casa di Nazareth” community.

© Paolo Landi.

Commenta

visto 2523 tempi, 1 Visita oggi

pubblicato "Le FOTO-NOTIZIE del dottor PAOLO LANDI" e Turismo & Cultura