Panoramica
Reportage tratto dalla pagina Facebook “Pescia…osservatorio sulla nostra città”, per gentile concessione dell’autore A. Birindelli e dell’amministratore R. Maraviglia.
I sentieri pesciatini nascosti di ALESSANDRO BIRINDELLI
Alla scoperta di nuovi percorsi fra le nostre colline.
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L’antica mulattiera che conduce a Monte a Pescia inizia nel quartiere delle Capanne dove, prima dell’anno Mille, era sorto il primo insediamento della città, popolato inizialmente da pescatori; nel suo percorso attraversa il territorio in cui, nel XIV secolo, si era sviluppata la lavorazione del ferro (chiodi, spade, opere artistiche per le edicole dei santi) e dove, dal XIII secolo, si svolgeva l’attività amministrativa della Comunità Pesciatina; in questa zona, inoltre, era stata edificata un’imponente fortezza a guardia del fiume, della piazza del mercato e dei numerosi abitanti che qui vivevano e lavoravano; vi si trovavano anche due delle nove porte di accesso alla città, adesso scomparse: la Porta di Bareglia o di Cafaggio, che immetteva sulla mulattiera per Monte a Pescia, e la Porta della Fontana o di San Vito, che invece si apriva verso Collecchio.
Il percorso, contrassegnato dal CAI col numero 53, è interamente su mulattiera, è lungo 2,5 km e si compie in circa 40 minuti; l’irregolare selciato in pietra e gli ampi tratti di mura cittadine sono molto caratteristici e evocano scenari medievali.
L’itinerario inizia al Palagio e si immette nel Cantino di Via San Policronio; lambisce la villa del musicista Giovanni Pacini, sul cui muro di cinta in pietra sono raffigurate le immagini della Via Crucis; sale sotto l’arco del vecchio acquedotto costruito dai Convalle per i frati di Castello (quest’ultimo fu edificato sulle rovine della vecchia fortezza di Bareglia o Rocca di Castel Leone); passa da Villa Cafaggio (residenza delle antiche famiglie Bonagrazia e Convalle) e successivamente incontra la chiesetta in località Le Pancore (all’interno il trittico affrescato della “Madonna Ermellina”, purtroppo in pessime condizioni di conservazione); la mulattiera sale ancora per Barignano, dov’è ubicato il frantoio, e per Villa Cecchi; quindi, con un ultimo strappo sulla Via del Monte Est, dove si dominano la vallata e la città, giunge a Monte a Pescia (319 m., detta la “Fiesole dei Pesciatini” per le eleganti ville ancora presenti all’interno del paese).
Il borgo di Monte a Pescia è collegato tramite la Via del Monte Ovest con la Via della Fiaba verso Collodi, con il Monte Piccolo Battifolle e con il reticolo di sentieri del Valleriana Trekking. — a Pescia.
The hidden paths of Pescia (Pistoia, Tuscany, Italy) by ALESSANDRO BIRINDELLI
Discovering new paths in our hills.
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AN ANCIENT MULE TRACK FROM BARIGNANO TO MONTE A PESCIA
The ancient mule track leading to Monte a Pescia begins in the Capanne district where, before the year 1000, the first settlement of the city was built, initially populated by fishermen; on its way it crosses the territory where, in the fourteenth century, the working of iron (nails, swords, artistic works for the saints’ aedicules) had developed and where, from the thirteenth century, the administrative activity of the Community of Pescia took place; in this area, moreover, an imposing fortress had been built to guard the river, the market square and the many inhabitants who lived and worked here; there were also two of the nine access gates to the city, which have now disappeared: the Porta di Bareglia or Cafaggio, which led onto the mule track to Monte a Pescia, and the Porta della Fontana or San Vito, which instead opened towards Collecchio.
Italian text and photographs by the author Alessandro Birindelli
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